Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Book

Salvatore Piermarini

Il perduto incanto. Indagini sulla fotografia

Rubbettino, 2019

22.80 € 24.00 €

Rubbettino (Soveria Mannelli, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Year of publication
2019
ISBN
9788849858419
Author
Salvatore Piermarini
Pages
448
Series
Varia
Publishers
Rubbettino
Size
225×148×37
Keyword
Fotografia, Singoli fotografi
State of preservation
New
Languages
Italian
Binding
Softcover
Condition
New

Description

Sui nostri schermi quotidiani, le immagini si moltiplicano, ma spariscono, perdendo il loro incanto. Con le sue indagini sulla fotografia, Salvatore Piermarini ci costringe a un corpo a corpo con quello che resta di ciò che per quasi due secoli abbiamo chiamato fotografia e che nell’era dell’immagine digitale è diventato tutt’altro. La fotografia come prova del mondo, di una presa sul reale, per quanto effimera, oggettiva, fugace, ha lasciato tracce preziose, che oggi rischiamo di perdere irrimediabilmente. La fine della camera oscura, della chimica che permetteva l’impressione duratura del mondo, presagisce così un futuro smemorato e un presente poco e male documentato. Ma non è solo di una perdita che ci parla Piermarini. Ci ritroviamo, infatti, a riflettere sull’esperienza della visione, l’importanza della visione, l’importanza dell’empatia e della pazienza, della sperimentazione visiva attraverso il racconto di ricerche e spedizioni sul campo e insieme ai maestri, primo fra tutti, Ugo Mulas, spirito guida, ancora oggi attualissimo e insuperato. È una confessione a tutto campo, condotta con gli strumenti, lo sguardo e le storie di un fotografo totale, che da mezzo secolo osserva il mondo inquadrandolo, anche quando non ha la macchina al collo. Nei frammenti di diario, tra le pagine dei taccuini, nelle riflessioni fenomenologiche, si dipana la biografia di uno sguardo. Quasi che Piermarini avesse voluto interpretare alla lettera il desiderio scabroso di Josef Koudelka che leggiamo in esergo al volume: «Voglio vedere tutto, voglio guardare tutto, voglio diventare uno sguardo».