Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Sei in possesso di una Carta del Docente o di un Buono 18App? Scopri come usarli su Maremagnum!

Book

Jean Portante, Loretto Rafanelli

Tu non c'era ancora

La Vita Felice, 2022

13.30 € 14.00 €

La Vita Felice - BookTime (Milano, Italy)

Ask for more info

Payment methods

Details

Year of publication
2022
ISBN
9788893466073
Author
Jean Portante
Pages
120
Series
Contemporanea (197)
Publishers
La Vita Felice
Size
210×140×18
Keyword
Poesia di singoli poeti, Poesia moderna e contemporanea (dal 1900 ca. in poi)
Prefacer
Loretto Rafanelli
State of preservation
New
Languages
Italian
Binding
Softcover
Condition
New

Description

“Se c’è una poesia che si insinua segreta e labirintica e si fa profondo incrocio di enigmi e di vasti pensieri, non c’è dubbio sia quella di Jean Portante. Il suo corpo a corpo con la parola è uno scavo turbinoso, è una tensione continua verso l’origine. Un percorso, quello di Portante, che si inoltra sui grandi temi dell’esserci e del vivere, delle radici e dello sradicamento, delle piaghe del mondo e della memoria. Negli infiniti intrecci arteriosi di questo libro, vi sono i lati più intimi della sua esistenza, con la voce della madre che diviene uno struggente inno d’amore e si affacciano le sostanze di un giusto tempo, con l’immagine della fatica atavica dei propri avi, alcuni dei quali addirittura spentisi nei bui tunnel invasi dalla morte. Una scrittura che pare incunearsi, pur nell’inerpicarsi in rupi e botri, ansie e scalate, in sentimenti, amori, memorie, fiato familiare, strutturata in una lingua che brilla di metafore e di analogie, di punti sospesi e di aforismi, di anafore e di inversione dei soggetti, di piraterie linguistiche e neologismi arrischiati dall’orecchio del poeta in un territorio spinato. Una poesia mai diretta, nel senso di un tratto che graffia per via del suo colpire, ma indiretta per via dell’uso linguistico più sospeso che si possa immaginare, ma che si fa spigoloso anfratto che salta agli occhi. Infine dolce litania aggrovigliata, musicale adagio, che diviene fondante pensiero, perché in linea con la vita del poeta, che ha nel rispetto dei popoli e delle etnie, della difesa della libertà, e della tutela del diverso, un tratto peculiare della sua esistenza.” (dalla prefazione di Loretto Rafanelli)