Canzone del mese di maggio.

231 p. ; 18 x 14 cm. Un secolo di poesia, 19. Dobbiamo ammettere che l'opera dell’autore francese, situandosi in prossimità del confine che separa la poesia dalla canzone d’autore (di cui, come è noto, Prévert fu firma eccellente), risponde a quel bisogno di poesia che dimora in pieghe neppure troppo riposte della società, e che si orienta, il più delle volte per necessità o diffidenza nei confronti di forme alte, verso espressioni artistiche considerate facili, immediatamente fruibili. In altre parole, siamo di fronte a uno spregiudicato e, talvolta, geniale contrabbandiere del poetico, un piccolo Re Mida capace di trasformare il metallo vile della banalità quotidiana nell’oro non sopportabilmente adulterato di una parola fresca e vitale, che dica tanto la pena della vita quanto il suo irripetibile incanto. A cura di Roberto Rossi Precerutti. Edizione speciale per il Corriere della Sera. Testo in italiano e francese. Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile colorato con alette. Qualche segno del tempo alla coperta, al dorso e al taglio, per il resto esemplare integro. Codice libreria 6936.