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Book

Polidoro Virgilio (Virgili) Da Urbino

Di Polidoro Virgilio da Urbino De gli Inventori delle cose. Libri Otto. Tradotti per Francesco Baldelli, con due Tavole, una de' Capitoli, e l'altra delle cose più notabili. Consagrati al Merito de Nobilissimi Virtuosa di questa Patria.

Per Domenico Gromi,, 1680

370.00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italy)

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Details

Year of publication
1680
Place of printing
In Brescia,
Author
Polidoro Virgilio (Virgili) Da Urbino
Publishers
Per Domenico Gromi,
Keyword
URBINO ASTROLOGIA MUSICA GIOCHI CULINARIA SPORT DIVINAZIONE, ERESIE INVENZIONI
Languages
Italian

Description

In 4°; (56), 384 pp. e antiporta allegorica incisa in rame dalla celebre artista Isabella Piccini. Bella legatura coeva in tutta pergamena rigida con titolo impresso in oro al dorso. Frontespizio in rosso e nero. Piccolo stemma nobiliare al frontespizio. Qualche lieve foxing ai margini esterni della alla prima e alle ultime 4 carte, ininfluenti e nel complesso in buone-ottime condizioni di conservazione. Non comune edizione, nessun esemplare censito in ICCU, che porta sempre la traduzione del grande intellettuale originario di Cortona, Francesco Baldelli, della più celebre opera del grande umanista urbinate naturalizzato inglese, Polidoro Virgili (Urbino, 1470 - Urbino, 18 aprile 1555). Polidoro Virgili (o Virgilio, noto pure come Polydore Virgile o ancora Polydore Vergil) è stato un sacerdote, storico ed umanista italiano naturalizzato inglese. È anche conosciuto come PV Castellensis o Castellesi. Precursore della storiografia scientifica, è noto particolarmente per aver pubblicato, su commissione prima del re Enrico VII e poi di Enrico VIII, la storia delle isole britanniche come pure una storia delle invenzioni. William Shakespeare si avvale delle sue opere per inquadrare storicamente le sue piéces teatrali ambientate in Inghilterra. De Inventoribus (Parigi, 1499). Scritta in soli tre mesi tratta dell'origine di ogni cosa. Autentica opera enciclopedica, in essa l'autore sviluppa numerosi aneddoti sull'origine delle scienze, l'astrologia, la musica, la divinazione, i giochi, lo sport, la religione, le eresie. Una parte riguarda l'agricoltura, il frumento, la frutta, i cibi, la selvaggina la scoperta dell'uva e l'arte di produrre il vino ecc. Originalmente consisteva di sette volumi, fino ad aumentare ad 8 nel 1521. Questo secondo libro è dedicato al tutore Guido, Lodovico Odasio, di Urbino. Quest'opera diventa molto popolare ed è presto tradotta in francese (1521), tedesco (1537), Inglese (1546) e spagnolo (1551). Tutte le edizioni, però, eccetto quelle che seguono il testo sanzionato da Gregorio XIII nel 1576, vengono messi all'indice dei libri proibiti. Nel libro primo tratta l'origine degli dèi e investiga il significato della parola "dio". Discute, inoltre argomenti come la creazione, il matrimonio e la religione. Il secondo libro copre, fra l'altro, la legge e la scienza militare, ma anche il denaro ed i metalli preziosi. Il terzo libro procede nella trattazione del commercio in agricoltura, architettura ed altre attività. Dato che questo libro conquista grandissima popolarità, Virgili aggiunge cinque ulteriori libri dedicati a le initia institorum rei Christianae. Questo libro serve pure uno scopo importante: è una concessione alla Chiesa che aveva dichiarato la sua opera eretica e depravata, non criticandola ma analizzandola con metodo scientifico. Virgili, così, anticipa di molto i tempi. Egli stesso considerava Inventoribus e Adagia come i suoi capolavori. Sono questi, più che l'Anglica Historia che fanno di Virgilio una celebrità, sia in Inghilterra che nel continente. Pure la sua fama posteriore è basata su queste opere. Rara edizione in bella legatura coeva.