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Aa. Vv.

L'uomo di Pietra, le prime 5 annate (in realtŕ 6 annate perché presente anche tutto il pubblicato del 1856) 1856 - 1861

1856-1861

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Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italy)

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Details

Year of publication
1856-1861
Place of printing
Milano
Author
Aa. Vv.
Keyword
SATIRICHE SATIRA GIORNALI GIORNALISMO ILLUSTRATORI CARICATURISTI, CARICATURE
Languages
Italian

Description

Vol 1. Anno I°, N. 1 (15 novembre 1856) – N. 59 (26 dicembre 1957). Annata completa. Vol. 2. Anno II°, N. 1 (2 gennaio 1858) – (presente anche il Supplemento al numero 17, speciale del 1 maggio del 1858) – N. 52 (24 dicembre 1858). Annata completa. Vol. 3. Anno III°, N. 1 (1 gennaio 1859) – N. 83 (31 dicembre 1859). Annata completa. Vol. 4. Anno IV, N. 1 (3 gennaio 1860) – N. 155 (29 dicembre 1860). Annata completa.Vol. 5. Anno V. n. 1 (1 gennaio 1861) – N. 156 del 31 dicembre 1861. In questo volume, il numero 1 č lacunoso della prima pagina, il numero 40 č lacunoso di una pagina e manca il numero 41, al numero 43 manca la seconda pagina, al numero 46 manca la seconda pagina). Il volume presenta il piatto posteriore della legatura ma non il dorso ed il piatto anteriore, pur essendo i numeri legati. All'interno si presenta, in genere in buone-ottime condizioni di conservazione.In folio (35,5x26,8 cm) primi 4 volumi con le prime 5 annate complete (compresi i numeri della primissima annata usciti nel 1856 e fatti rientrare nell'annata seguente del 1857) rilegate in belle legature coeve in mezza pelle verde scuro con titolo, numero del volume ed annata, oltre a fregi, in oro al dorso e piatti foderati con carta verde coeva. I primi quattro volumi si presentano, all'interno in ottime condizioni di conservazione. Il quinto volume, a parte i difetti sopra descritti, si pr esenta in buone condizioni di conservazione. Ogni numero č composto da un numero variabile da 16 a 4 pagine in quanto il giornale cambiň forma e periodicitŕ durante la sua esistenza. Quella qui presentata č probabilmente, la collezione piů ampia e completa di questa celeberrima e rarissima pubblicazione risorgimentale milanese. Quest'opera č rarissima a reperirsi completa e praticamente č di mitica raritŕ l'annata completa dell'anno cruciale per l'unificazione italiana del 1860. Ricchissimo di disegni satirici opera di alcuni dei piů grandi disegnatori dell'epoca come ad esempio Giulio Gorra, Camillo Cima (Don Pacifico Pinzo), Iacopo Parera (Don Sancio), Casimiro Teja (Jetta), Carlo Gallina, Sebastiano De Albertis e Luigi Borgomainerio, il giornale presentava sempre al centro del giornale una grande vignetta satirica a tutta pagina (a volte divisa in due pagine). Fondato dai letterati Cletto Arrighi, Camillo Cima e Gottardo Cattaneo, all'int erno del fervente mondo della “scapigliatura” milanese, esso era rivolto in modo particolare a sbeffeggiare l'allora governante austriaco del Lombardo-Veneto, tanto che lo stesso Arrighi, sulle pagine del giornale dice di voler “far con la penna un po' di guerra all'Austria”. Camillo Cima e Cletto Arrighi, forti sostenitori dell'identitŕ lombarda, utilizzarono a volte anche il dialetto milanese. Il giornale che divenne presto celebre si avvalse della collaborazione di alcuni dei piů importanti intellettuali dell'epoca come ad esempio il romanziere Giuseppe Rovani, i poeti Giovanni Rajberti, Anastasio Buonsenso e Antonio Piccozzi, il critico musicale e librettista Antonio Ghislanzoni, gli scrittori e uomini politici Ottavio Tasca e Ippolito Nievo, che si firmava con lo pseudonimo Todero ed anche Emilio Treves con lo pseudonimo Il Piovano, tutti assidui frequentatori del Caffč Martini. L'anno 1860 č particolarmente raro, tanto che diversi studi non lo citano e sostengono che il giornale cessň la pubblicazione nell'aprile del 1859 perchč molti suoi collaboratori si arruolarono per prendere parte alla Seconda Guerra d'Indipendenza italiana. Il titolo del giornale richiama direttamente alla sua origine milanese. Infatti L'Uomo di pietra o Scior Carera al quale si riferirono i suoi fondatori era una scultura di epoca romana, posta sotto i portici di Corso Vittorio Emanuele II che sul finire del settecento, come il Pasquino romano, divenne una “statua parlante” perché i cittadini erano soliti usarlo per affiggere poesie e satire politiche. Si legge ad esempio nel Cosmorama Pittorico del 1839 a proposito di questa statua "Quando fu rifabbricata la casa ove egli trovavasi collocato si credé giustamente di metterlo in luogo piů alto onde essendo egualmente in vista del pubblico non fosse facile avvicinarsi a chi avea d'uso attaccarvi satire ed epigrammi, che intaccavano la personalitŕ individuale, e che oramai era divenuto un abuso pressoché giornaliero". Non a caso l'immagine de “L'Uomo di Pietra” compare nel frontespizio di ogni numero. Questa rivista milanese, dopo aver cessatola sua pubblicazione sul finire del 1861 e aver subito alcuni tentativi di riapertura, fině per essere acquistata da Edoardo Sonzogno che la fece confluire in un'altra celeberrima rivista “Lo spirito folletto”. Rarissima collezione completa delle prime cinque annate (considerando anche i numeri del 1856) e con la sesta (o quinta annata secondo la lettura che vede i numeri del 1856 come facenti parte dell'annata del 1857) in buona parte completa. Raritŕ bibliografica. Rif. Bibl.: Fondopaolomoretti.it, ricerca “L'Uomo di Pietra” per le annate 1856-1857, 1858, 1859.